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A
chi vuole optare per un cane di razza va ricordato che le razze
canine sono state selezionate nei secoli soprattutto per fissare,
negli individui che la compongono, il carattere e le particolari
inclinazioni a svolgere un determinato compito. Non tenere conto
della predisposizione caratteriale e attitudinale innata di una razza
potrebbe generare poi difficoltà nella gestione quotidiana del
cane.
Affidarsi alle mode o al mero gusto estetico nella scelta del nostro amico a quattro zampe potrebbe
rivelarsi un’imperdonabile leggerezza.
Importante: “La razza fa la differenza”.
3. Ogni cane è un individuo a sé
Sebbene i cani di una determinata razza abbiano caratteristiche morfologiche, caratteriali ed
attitudinali comuni, all’interno di ogni cucciolata ciascun cane ha una propria individualità
soggettiva. L’osservazione del comportamento del cucciolo rivelerà ad un occhio esperto i suoi
tratti e le sue tendenze caratteriali preminenti. Questo vale anche per i cani meticci.
Importante: “Appartengono alla stessa razza, ma non sono tutti uguali”.
4. Non decidere da solo
Non decidere arbitrariamente di adottare un cane, ma, se vuoi condividere parte della tua vita futura
con Fido, consultati con la tua famiglia e accertati che tutti i componenti aderiscano al tuo desiderio.
Accogliere un cane in casa è un evento gioioso, piacevole ed entusiasmante, tuttavia, prendersi cura
di un cane comporta soprattutto responsabilità, dedizione e impegno quotidiano, perciò tutti i
componenti della famiglia dovranno essere contenti di assumersi questo compito.
Se così non fosse,
successivamente potrebbero derivare notevoli disagi per tutti.
Importante: “Assicurati che tutti i componenti della tua famiglia siano d’accordo con la tua scelta”.
5. Dagli il tuo tempo
Assicurati di avere tempo a sufficienza da poter dedicare alle necessità psico-fisiche del tuo cane.
Il cane ha bisogno di cure, dedizione e attenzioni come d’altronde ogni altro animale domestico.
Oltre a questo però il cane richiede anche di più! Infatti, essendo Fido un animale sociale,
necessiterà oltre che di buon cibo, di cure veterinarie e coccole anche di adeguato movimento, di
stimoli ambientali e soprattutto di contatti frequenti con i suoi simili.
Un cane, per essere equilibrato
e sereno, deve poter correre, giocare, fiutare, esplorare, si! ma anche e principalmente DEVE poter
frequentare i suoi simili affinché possa comunicare, socializzare, informarsi, confrontarsi ;
insomma… per potersi sentire CANE.
Questo vale per tutti i cani, siano essi cani da lavoro o da
compagnia, meticci o di razza, piccolo o grandi.
Questo punto, solleva spesso qualche obiezione da
parte di certi proprietari che asseriscono di avere un cane che non ama passeggiare e che quando è
fuori non vede l’ora di rientrare a casa.
La risposta a queste obiezioni viene data loro dal cane
stesso, il quale mostrando un’importante scostamento dal normale comportamento canino, invia al
proprietario un rilevante messaggio di disagio da non sottovalutare.
Indagando le cause di questa
anomalia, spesso si scopre che il cane con un simile atteggiamento, nella primissima infanzia è
stato deprivato degli stimoli fondamentali per una crescita equilibrata, (non è stato correttamente
socializzato con l’ambiente esterno) oppure, pur avendo avuto in età precoce una corretta
socializzazione, via via crescendo è stato disabituato ad avere un normale rapporto esplorativo e
curioso col mondo esterno, per colpa di uscite poco frequenti e brevi.(Esistono cani che escono
sottocasa soltanto due volte al giorno e giusto il tempo per fare i bisogni.) In tutti e due i casi nella
formazione del problema, oltre alla disinformazione, può risultare determinante la mancanza di
tempo da dedicare al cane.
Importante: “Valuta bene quanto tempo potrai dedicare al tuo cane”
6. Scegli dove prenderlo
Se lo prendi dal canile
Oltre a fare un’opera buona, chi si rivolge al canile per l’adozione di un cane potrà scegliere se
prendere un cucciolo oppure un cane adulto.
Ai proprietari inesperti o alla loro prima esperienza
cinofila consiglio di adottare un cane già grande, facendosi consigliare dai gestori del canile. In
questo modo si potranno avere informazioni precise e particolareggiate sulle predisposizioni
caratteriali di ciascun ospite, su pregi ed eventuali carenze, su particolarità specifiche, nonché sull’
idoneità del cane ad essere inserito in questa o quella tipologia di famiglia.
La scelta in questo modo
sarà più facile e mirata , non presenterà sorprese e permetterà di evitare di gestire le fasi più delicate
nello sviluppo del cane ossia l’infanzia e l’adolescenza.
L’adozione di un cucciolo invece, specialmente se orfano, è una faccenda molto più delicata che
andrebbe riservata soltanto a persone esperte o a coloro i quali saranno disposti a farsi seguire da un
“addetto ai lavori”durante l’intera crescita del cucciolo.
In ambedue i casi sarà data la possibilità a delle creature innocenti e sfortunate di godere del calore
e dell’amore di una famiglia e di ricambiare questo gesto con infinito affetto.
Se lo prendi dall’allevatore
Accertati scrupolosamente che l’allevamento dove intendi prendere il tuo cucciolo :
- sia serio -
- di comprovata fiducia -
- che lavori assolutamente nel rispetto del cane -
In alcuni casi e in alcuni allevamenti (previo precedente accordo) alcune settimane prima
dell’adozione è anche possibile recarsi sovente a fare visita al cucciolino che si è scelto. Così
facendo il piccolo comincerà a riconoscer i componenti della sua nuova famiglia umana e non
subirà un eccessivo disagio al momento di portarlo a casa.
Importante: “Non scegliere a caso”.
Finalmente a casa
7. Parola d’ordine: ”Socializzare”
Quando il cucciolo sarà arrivato a casa dovrai innanzitutto preoccuparti di esporlo alla presenza di
molti stimoli diversi, in maniera particolare:
- Cani - (cuccioli, adulti, grandi, piccoli, di razze diverse, caratteri diversi ma equilibrati, ecc.. )
- Altri animali -(gatti, animali domestici, animali da fattoria ecc…)
- Persone - (adulti, bambini, con divise, con vesti inusuali, con barba, con cappelli, con bastone, di
etnie diverse, ecc)
- Ambienti - ( strade trafficate, parchi, metropolitana, stazioni, mercati, ascensori, scale, ecc.)
- Superfici - (erba, asfalto, cemento, sabbia, piastrelle, linoleum, ecc.)
Il periodo che va dalla terza alla dodicesima/sedicesima settimana di vita, non a caso, viene chiamato periodo di socializzazione.
Infatti questo è un periodo molto importante per il cucciolo, durante il quale egli
impara a riconoscere cosa è familiare e cosa non lo è.
Quindi tutto ciò con cui il cucciolo si
relazionerà in questo breve lasso di tempo, verrà riconosciuto come “cosa amichevole” e in
seguito non sarà temuto, né sarà fatto oggetto di aggressioni o fobie da parte del cane.
Passato
questo periodo, il cucciolo perde la capacità di percepire positivamente l’ambiente circostante.
Dalla mancata socializzazione, prevedibilmente deriverà un danno al futuro sviluppo
comportamentale del cane.
Tale danno potrebbe risultare addirittura catastrofico tanto da dover poi
costringere cane e proprietario a sottoporsi ad estenuanti sedute di riabilitazione per cercare il
recupero psico-emotivo del cane.
Una corretta socializzazione aumenta significativamente le
possibilità del cucciolo di diventare un individuo fiducioso, sereno, equilibrato ed aperto al mondo.
La socializzazione corretta perciò non è uno scherzo e tutto ciò andrà fatto certamente con criterio!
Non bisognerà inondare il cucciolo con una marea di stimoli diversi tutti in una volta, ma bisognerà
esporlo gradatamente e con criterio al mondo in cui si troverà a vivere, avendo cura di non
causargli disagio o stress.
Importante: “Il corretto sviluppo psichico e comportamentale del tuo cucciolo, ovvero il
futuro psico-emotivo del tuo cane è nelle tue mani”.
8. Educazione? Si grazie
Per vivere ed essere accettati in società, noi tutti abbiamo il dovere di rispettare le regole di vita in
comune.
Anche il cane, vivendo per forza di cose in una società umana, per essere più facilmente
accettato da tutti, dovrà sapersi adeguare alle elementari norme di buona convivenza.
Fin da subito quindi dovrai insegnare al cucciolo cosa è permesso e cosa invece non lo è!
L’educazione del cucciolo (ma anche del cane adulto) dovrà effettuarsi quasi unicamente ricompensando i comportamenti corretti, (dando al cane premi in cibo, carezze, lodi o gratificazioni
ogni volta che si comporterà bene), e togliendogli attenzione quando si comporta in maniera
sgradita (es. ignoro il cane se fa la questua a tavola)
Ricompense e punizioni dovranno essere tempestive e somministrate immediatamente dopo il
comportamento esibito dal cane. Il cane infatti non è in grado di associare premio/punizione ad un
suo determinato comportamento se la gratificazione o il castigo avvengono dopo 0,5 secondi dal
fatto stesso.
Quindi un premio o una punizione, se dati in ritardo, risulteranno incomprensibili al
cane.
Dovrai essere sempre coerente col cane (per es. il NO di oggi, non può diventare un SI domani) e
ricorda che se vieti una cosa o un comportamento sgradito oggi, lo dovrai vietare SEMPRE.
Inoltre dovrai assicurarti che tutti i componenti della famiglia abbiano lo stesso modo coerente di
rapportarsi col cane.
Se inibisci un comportamento al cane, dovrai subito indicargli il comportamento alternativo corretto
da premiare.
Educa il cucciolo gradatamente a rimanere da solo. Dovrai insegnargli a non avere paura a staccarsi
da te favorendo la sua crescita psico-emotiva.
Ricorda però che il cane non può essere lasciato da
solo per troppe ore poiché è un animale sociale che ama stare in compagnia.
L’educazione de cucciolo, come del cane adulto, è molto importante e articolata; un buon corso di
educazione ti fornirà gli strumenti utili per imparare ad educare il tuo cane.
Il primo passo:
“Non si può far pipì dappertutto!”
Come prima lezione , il cucciolo dovrà imparare ad eliminare in un luogo adeguato.
Innanzitutto stabilisci fin da subito dove vuoi che il cucciolo faccia i suoi bisogni, tenendo presente
che il piccolo, una volta che si sarà abituato ad un certo tipo di substrato ove depositare le
deiezioni, in seguito difficilmente si orienterà verso un altro tipo di superficie.
A questo proposito
occorre dire che spesso i proprietari, per comodità o per questioni logistiche, abituano il cucciolo
ad evacuare in casa sopra fogli di carta di giornale oppure su appositi panni assorbenti che si
trovano facilmente in commercio.
Spesso però succede che poi, quando il cucciolo è già cresciutello
e la sua cospicua produzione organica di scarto imporrebbe un drastico e repentino cambiamento di
abitudini senza ulteriori proroghe, si incontrano grandi difficoltà ad insegnare al cucciolo a
sporcare fuori casa.
Quindi il consiglio migliore che mi sento di dare è quello di indirizzare fin da subito il cucciolo
verso l’esterno per fare pipì.(strada, giardino, parco).
Comunque avrai scelto, per ottenere che il Fido impari a sporcare in un determinato luogo dovrai
osservare attentamente il cucciolo nell’arco della giornata, facendo molta attenzione a scorgere i piccoli
segnali che egli invia prima di fare i suoi bisogni. (annusare per terra, accucciarsi, girare su se
stesso)
Non appena il cucciolo manifesta l’intenzione di fare pipì, afferralo dolcemente giralo a pancia in su
(con questa manovra si provoca la chiusura degli sfinteri) e portalo nella zona o nel luogo deputato
all’evacuazione.
Appoggialo sullo strato prescelto e aspetta con pazienza che il piccolo faccia i suoi
bisogni, associando la parola “pipi” o qualunque altro segnale tu abbia scelto per la funzione.
Quando il cucciolo avrà finito di fare i bisogni, lodalo con molta enfasi e con molta convinzione.
Ripeti questo per molte altre volte nelle settimane a venire senza scoraggiarti.
Alla fine, in breve
tempo, il cucciolo imparerà a sporcare dove vuoi tu.
Per facilitare il compito dell’individuazione del momento propizio onde effettuare tutta la manovra,
è utile sapere che un cuccioletto fa la pipì all’incirca ogni due tre ore secondo l’età, inoltre, appena
sveglio, dopo mangiato o bevuto e dopo il gioco.
Osserva il tuo cucciolo ed imparerai a vedere i
“segni premonitori” dell’evacuazione.
Può succedere però che non si riesca sempre a tenere sottocchio il cane, perciò capiterà più di una
volta che Fido ti deponga una”sorpresina” sul pavimento.
Niente di trascendentale; non arrabbiarti,
ma limitati a pulire senza farti vedere dal cucciolo usando prodotti specifici o lisoformio. Non usare
ammoniaca o candeggina che trattengono gli odori provocando un effetto attraente per il cucciolo il
quale poi preferirà tornare a sporcare proprio in quel punto.
Non punire assolutamente il cucciolo.
Vecchi sistemi di educazione, tanto stupidi quanto crudeli,
suggerivano di immergere il musetto de cane nei propri escrementi.
Questo sistema, che ancora oggi
trova qualche sparuto sostenitore, risulta essere non solo inutile allo scopo (il cane non è in grado di
capire un tale gesto, inoltre non è in grado di associare due eventi che, per relazione temporale, non
siano strettamente contigui.) ma anche deleterio, perché distrugge la fiducia del cane nel suo
proprietario, genera confusione e paura e induce il cucciolo a cercare alternative fittizie che
innescano comportamenti molto più preoccupanti.
Naturalmente le deiezioni del nostro cane andranno raccolte e depositate negli appositi cassonetti.
Le strade, i marciapiedi, i parchi, i giardini, le aree cani, vanno lasciate pulite.
Oltre ad essere segno
di civiltà, questa buona abitudine aiuta i cinofili a risultare ben accetti anche alle persone che non
vedono di buon occhio i cani.
Importante: “Parti sin da subito col piede giusto, non scoraggiarti, abbi pazienza,calma e
costanza e otterrai risultati sorprendenti !”
9. Miti da sfatare
- Il mio cane capisce tutto quello che dico = sbagliato!
E’ bene sapere che il cane NON capisce il linguaggio umano astratto, viceversa è in grado di capire
benissimo una o più parole, purché associate ad un gesto, un oggetto o un evento.
Quindi per farti
capire da Fido usa poche parole, semplici, chiare e sempre in associazione al gesto, all’oggetto o
all’evento che vuoi far diventare rilevante per il cane.
E’ inutile quanto diseducativo inondare il
cane continuamente con fiumi di parole, vezzeggiamenti e gridolini, illudendosi che egli capisca il
senso di tutto ciò che gli vien detto.
In questo modo Fido invece rimarrà sempre più confuso e non
essendo in grado di decifrare il lessico del suo proprietario, imparerà ben presto a fare orecchie da
mercante ogni volta che quest'ultimo apre bocca, per non dare retta ad un tizio che non lo interessa minimamente
e che gi reca fastidio.
Piccolo lessico familiare;
La signora Maria, al rientro dal lavoro, con le borse della spesa e con voce zuccherina
-“Ciao-tesoro-di-mamma-sono-andata-al-supermercato-ho-fatto-la- fila-ho-incontrato-la-zia-Guendalina-che-
ti-manda-tanti-baci-ha-detto-che-domani-viene-a-trovarti-e-io-ti-ho-comprato-la-pappa-che-tipiace-
tantoooooo-sei-contento.”!?!?!?
Scodinzolante e con l’aria felice, Fido saltella di qua e di là, allettato dalla vocetta garbata, acuta e
cantilenante della sua padrona, tentando, perché no? un timido attacco ai sacchetti di plastica a
portata di zampe e fauci.
-“Eh lo so, lo so che hai capito!“ Si, si, bravo! Dopo-ti-preparo-la-pappa-adesso-lascia-stare-i-sacchetti-
che-li-rompi-stai-giù-da-bravo-che-dopo-ti-apro-la-scatoletta-della-pappa-quella-buooooona-
che-ti-piace-tanto.
Poi rivolgendosi al marito, che nel frattempo non aveva smesso di leggere il giornale
“Ma lo sai Ugo che quando gli parlo Fido capisce tutto?”
Sarebbe un peccato togliere quest’illusione alla signora Maria! Se non fosse che Fido è un cagnetto
che non la ascolta e non le ubbidisce minimamente !
Confidando nella fortuna, in un discorso simile, l’unica parola che Fido può aver capito di tutto
questo sciorinare è: ”pappa”
Già, perché nell’arco del tempo di vita in comune, Fido ha imparato ad
associare la parola “pappa” con l’offerta di cibo.
Tutto il resto è per lui assolutamente irrilevante.
Ma non solo;
le parole “fiume”, oltre a non rivestire importanza per il cane, poiché escludono la
possibilità di essere capite, generano in lui la convinzione che il proprietario non è un individuo degno di
attenzione e rispetto.
Il cane quindi non è motivato a seguire le direttive di un tipo che la maggior
parte delle volte dice cose senza senso.
Quindi per farti comprendere dal tuo cane:”poche parole, sempre in associazione stretta con
qualcosa di comprensibile per il cane come un oggetto, un evento o un gesto".
Importante: “Non parlare a vanvera!”
- Il cane deve stare in giardino - = Sbagliato!
Contrariamente al luogo comune, il cane per essere felice (anche di taglia grande) non ha bisogno di
abitare in grandi spazi.
Come detto sopra, il cane è un animale sociale che ha bisogno di frequenti e
strette interazioni con i suoi correlativi.
Va detto subito e senza indugio che è molto più fortunato un
cane tenuto in appartamento ma che vive intense e frequenti interazioni col suo proprietario e che
fruisce di regolari passeggiate e movimento fisico adeguato, del cane tenuto in un ampio giardino
ma che viene lasciato in balia di sé stesso con scarsissime possibilità di interazione con l’uomo.
Il
primo è un cane affettivamente ed emotivamente ricco, il secondo un cane interiormente povero.
Molti proprietari adottano l’alibi del ”tanto il mio cane lo tengo in giardino” per eludere l’impegno
di portare il cane a relazionarsi col mondo esterno.
Sbagliato!
Il giardino non è la panacea degli
oneri che ci impone il rispetto del cane.
Se fai vivere il cane in giardino, tieni fede comunque all’ impegno quotidiano che hai verso il cane
cioè:” ti relazionerai spesso con lui, lo porterai fuori, lo farai incontrare con altri cani, con altre
persone, giocherai insieme a lui e farai attenzione che il vostro rapporto sia di affetto, fiducia e
cooperazione.
Diversamente ti troverai ben presto ad avere un cane depresso, annoiato, frustrato,
triste o rassegnato, che via via perderà la su capacità di relazionarsi in maniera corretta con i suoi
simili e col mondo.
I sostenitori del “cane da giardino” dovrebbero orientarsi nella scelta verso quelle rare razze
selezionate nei secoli per la guardia solitaria agli armenti; (pastore maremmano-abruzzese)
in quei soggetti, la vita isolata, (benché non consigliabile) produce meno disagio psichico che in
altri cani.
Un paragrafo a parte va dedicato ai “cani da capannone, da ditta o da zona industriale”
Questi poveri cani sono adibiti fin dalla tenera età all’ingrato quanto illusorio compito di “deterrenza per mariuoli!”, quindi lasciati soli senza contatti (perché ”così diventa cattivo e fa la
guardia”) a languire per tutta la loro vita fra quattro mura di cinta, con l’unico contatto umano del
padrone che una volta al giorno gli porge la ciotola del cibo, e con l’unico pensiero di tener
d’occhio l’apertura del cancello per scappare in paese.
“Oh! uomo moderno, che peccato non sfruttare le recenti tecnologie, che con le loro molteplici
applicazioni specificatamente adatte per tale scopo, (vedi antifurti) offrirebbero al cane da
capannone un’aspettativa di vita molto più appagante.”
Importante: “Se vuoi arredare il giardino, compra una fontana, una statua o i nanetti con
Biancaneve! Ma non comprare un cane”.
10. Capita anche nelle migliori famiglie!
Il mio cane è pazzo!
Capita spesso di sentire pronunciare questa frase da proprietari delusi e scoraggiati dagli inopinati
cambiamenti comportamentali del proprio cane. Lo scontento per quel tradimento traspare da ogni
loro parola e la luce che fino a poco tempo fa, se parlavano di Fido accendeva il loro sguardo, si è
spenta.
Profondamente rattristati nella loro convinzione di aver subito un torto, vivono il cane come
un problema dal quale distaccarsi e prendere le distanze.
Altri invece al contrario, accettano di vivere situazioni veramente al limite della sopportabilità,
conducendo una vita priva di relazioni, misurata e scandita dalle intemperanze e dalle bizzarrie
dell’animale.
Nell’uno e nell’altro caso si verifica la condizione in cui il rapporto tra cane e proprietario subisce
un grave squilibrio assolutamente infruttuoso per entrambi, inoltre può capitare che questa
defaillance col passare del tempo si incancrenisca producendo un nuova relazione perversa del tutto
diversa da quella iniziale.
Non aspettare! Se vedi che il tuo cane
- incomprensibilmente diventa aggressivo, verso persone o animali
- ha paura di cose che prima considerava del tutto normali
- fa i suoi bisogni in casa nonostante avesse imparato a farli fuori casa
- abbaia e distrugge tutto quando rimane solo in casa
- è distruttivo in tua presenza
- abbaia in maniera eccessiva
- non ubbidisce
- ha un comportamento caratterizzato di ipersessualità
- ha comportamenti ossessivo-compulsivi (si lecca ossessivamente o si rincorre la coda ecc).
Non farti prendere da immotivati pudori ma cerca al più presto l’aiuto di un professionista serio e
competente.
Molti proprietari, rinunciano ad avere o a riconquistare una relazione sana ed appagante perché non
sanno che certi problemi si possono risolvere, e/o perché sperano che il problema “passi da solo”.
Purtroppo questi problemi quando insorgono necessitano dell’intervento di un esperto.
Aspettando
il problema potrà solo peggiorare.
Rivolgiti ad una persona di fiducia per farti aiutare e non avere
vergogna.
Importante:”Fatti aiutare a risolvere i disagi del tuo cane”.
LE ELEMENTARI NECESSITÀ DI FIDO
- Fido ha bisogno di sentirsi utile -
I cani sono stati selezionati nei secoli secondo le loro doti caratteriali e le loro qualità di utilità per
l’uomo.
Fido quindi, secondo la sua propensione innata, ha voglia di fare qualcosa per l’uomo.
Sarà tuo
compito capire cosa piace fare al tuo cane ed incanalare la sua energia verso il giusto sbocco (uscite,
gioco, attività sportive, attività di utilità sociale ecc.)
Diversamente ti ritroverai ben presto con un
cane annoiato che facilmente si inventerà qualcosa (non necessariamente gradita all’uomo) per
autogratificarsi, o con un cane che potrebbe addirittura generare problemi gestionali.
Al cane non bastano due uscite giornaliere per fare pipì,a meno che il cane sia anziano,
malato o debilitato.
- Fido ha bisogno di una figura di riferimento di cui fidarsi -
Dovrai essere tu quella guida sicura ed affidabile a cui farà riferimento il tuo cane. In mancanza di
una figura autorevole, essendo vacante il ruolo di "capo", sarà il tuo cane che sentirà il dovere
ancestrale di accollarsi, suo malgrado, l’onere di guidare il gruppo.
Puoi immaginare facilmente
cosa succede in un branco- famiglia dove le direttive le stabilisce il cane.
Come deve essere un buon proprietario?
Responsabile, affidabile, affettuoso, premuroso, leale, coerente, paziente, calmo, sicuro, sereno ma
anche fermo, propositivo, carismatico, deciso e autorevole.
- Fido ha bisogno di stabilità -
Il cane è un animale abitudinario quindi nei limiti del possibile mantieni invariata la sua routine
quotidiana (pasti, uscite, bisogni sempre agli stessi orari).
Anche l’ambiente famigliare dovrà essere
possibilmente sereno e privo di scossoni emotivi.
-Fido ha bisogno di privacy -
Provvedi a fornire al cane un posto tutto suo nel quale possa ritirarsi qualora senta il bisogno di
appartarsi, magari da una famiglia momentaneamente divenuta troppo chiassosa o vivace.
-Fido ha bisogno di rispetto -
Impara a riconoscere le reali necessità di Fido, (chiedi agli esperti, frequenta corsi cinofili, leggi
libri, riviste specializzate) dopodiché RISPETTALE!
Fido non è un pelouche ma un essere vivente
con sue precise esigenze a volte anche molto lontane da quelle umane; insegna ben presto anche ai
tuoi bambini a rispettarle.
-Fido ha bisogno di cure -
Cibo di buona qualità ed adeguato alle sue esigenze nutrizionali ed al suo dispendio energetico,
acqua fresca sempre a disposizione, visite regolari dal veterinario, igiene e cure del caso, un luogo
di riposo accogliente, caldo d’inverno e fresco d’estate (pericolosissimi i colpi di calore)
Ma soprattutto Fido ha bisogno di te! Non dimenticarlo mai.
Carmen Pasquali |
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